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Fondazione Rocchi, le origini: oggetti di vita contadina e vecchi mestieri

«“Ci sarà bisogno di analisi”, ne erano convinti Francesca ed Eugenio, i miei genitori, quando nel 1949 decisero di iniziare la loro avventura dando vita al Laboratorio chimico E. Rocchi, con sede a Bazzano e con recapito telefonico numero 55. “Ci sarà ancora bisogno di analisi”, mi sento di dire oggi, a 70 anni dall’avvio dei Laboratori Rocchi. Siamo orgogliosi di essere rimasti Laboratori artigianali, fedeli al significato profondo della parola e del nostro lavoro “fatto ad arte”, attento alle persone, al dettaglio dell’Azienda e del prodotto.

Dagli anni degli esordi, il mondo è cambiato profondamente. Sono cambiate le tecniche e siamo cambiati anche noi. Ma non è venuta meno, anzi è accresciuta, la passione di fornire ai produttori, ai detentori e ai consumatori di alimenti, il supporto analitico e tecnico in grado di soddisfare al meglio le loro esigenze.
Sono convinto che per fare questo, oltre alla preparazione tecnica, sia utile anche uno sguardo ai cambiamenti intervenuti nella società, nella vita domestica, nel mondo del lavoro, nelle modalità di trasformazione delle materie prime, a partire dagli inizi del secolo scorso e via via fino ai decenni più vicini a noi.

Ho pensato quindi di raccogliere, mostrare e raccontare l’uso di strumenti, attrezzi e documenti.

Pezzi di vita quotidiana che mostrano il lavoro, la tecnica e l’impegno profuso dalle generazioni che ci hanno preceduto, per rendere tanto buoni e sani gli alimenti che hanno nutrito i migliori anni della nostra vita.»

Paolo Rocchi, fondatore

La Fondazione

La Fondazione non ha scopo di lucro e si propone di svolgere attività di interesse generale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, con particolare riferimento, a titolo esemplificativo, alle attività di cui all’art. 5 lettere c), d), e), f), h) ed i) del D.Lgs n. 117/2017.

→ Gli scopi della Fondazione:

  • interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale favorendo il passaggio delle esperienze tra le generazioni e il dialogo tra le epoche, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni (lettera f);
  • organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e delle attività di interesse generale, costruendo e valorizzando occasioni di racconto, testimonianza e supporto sociale, tramite tutte le forme di comunicazione e azione (lettera i).
  • educazione e istruzione, nonché le attività culturali di interesse sociale con finalità educativa volte alla tutela della memoria e della valorizzazione dei patrimoni strumentali, biografici, letterari, musicali, dei territori, delle arti e mestieri e delle socialità, nella convinzione che le vite e le esperienze umane rappresentino un fondamentale valore per la cultura e per la società (lettera d);
  • prestazioni finalizzate al supporto di soggetti appartenenti alla terza età con finalità di erogazione di assistenza e servizi diversi (lettera c);
  • interventi e servizi finalizzati alla salvaguardia e al miglioramento delle condizioni dell’ambiente volti a promuovere e gestire, in proprio e non, servizi, attività e iniziative nel campo ecologico e ambientale (lettera e);
  • ricerca scientifica di particolare interesse sociale attraverso la gestione di erogazioni liberali, devolvendo le stesse alla ricerca scientifica con particolare sostegno a progetti di ricerca scientifica indipendenti (lettera h);


Per il perseguimento dei propri scopi, la fondazione potrà aderire anche ad altri organismi di cui condivida finalità e metodi, nonché collaborare con enti pubblici e privati al fine del conseguimento delle finalità statutarie.

L’ente non potrà in ogni caso essere sottoposto a direzione, coordinamento o controllo da parte di enti pubblici e/o degli altri enti di cui all’art. 4 c. 2 Dlgs n. 117/2017.

La fondazione può esercitare, ai sensi dell’art. 6 D. Lgs. 117/2017, attività diverse da quelle di interesse generale di cui al precedente articolo, a condizione che siano secondarie e strumentali rispetto alle attività di interesse generale, e siano svolte secondo criteri e limiti definiti dai decreti applicativi del D. Lgs. 117/2017 e dalla normativa vigente. Per il raggiungimento dei suoi scopi la fondazione può tra l’altro:

  • svolgere attività di formazione, corsi e seminari attinenti, direttamente o indirettamente, ai settori d’interesse della fondazione;
  • promuovere ed organizzare manifestazioni, convegni, incontri, procedendo alla pubblicazione dei relativi atti o documenti, e tutte quelle iniziative idonee a favorire un organico contatto tra la Fondazione e gli altri operatori dello stesso settore o dei settori della cultura, dell’ambiente, delle tradizioni, della salute e della ricerca;
  • curare e produrre pubblicazioni, riviste, notiziari di informazione e di aggiornamento su argomenti culturali e scientifici che rientrano nelle aree di interesse istituzionale, fornire consulenze di esperti;
  • istituire Premi e Borse di Studio, attivare tirocini formativi;
  • partecipare a bandi regionali, nazionali ed internazionali compresi quelli comunitari per il finanziamento di iniziative coerenti con gli scopi della fondazione;
  • stipulare ogni opportuno atto o contratto, anche per il finanziamento delle operazioni deliberate tra cui, la locazione, l’assunzione in concessione o comodato o l’acquisto, in proprietà od in diritto di superficie di immobili, la stipula di convenzioni di qualsiasi genere che siano considerate opportune ed utili per il raggiungimento degli scopi della Fondazione;
  • stipulare accordi oltre che con qualsivoglia ente nazionale di qualsiasi natura, sia pubblico che privato, anche con associazioni ed enti senza scopo di lucro in generale per la più libera ed idonea fruizione o attivazione di servizi, studi ed attività connesse con gli scopi della Fondazione;
  • riqualificare beni pubblici inutilizzati o confiscati alla criminalità organizzata, il tutto nel rispetto delle norme di legge ed in virtù di autorizzazioni dell’autorità giudiziaria o amministrativa;
  • effettuare attività di gestione di centri e/o comunità residenziali o semiresidenziali per soggetti della terza età; ogni altra forma di servizio adeguata al benessere sociale e culturale degli stessi, nonché svolgere ogni altra attività di supporto al perseguimento di tali finalità, anche attraverso l’assunzione di lavoratori dipendenti.